giovedì 23 settembre 2010

E se il "naturale" diventasse un'ossessione?

E' notizia riportata su tanti quotidiani in questi giorni la rissa tra due medici verificatasi nella sala parto del Policlinico di Messina, che ha messo a rischio la nascita di un bimbo. Un episodio analogo si è verificato un mese fa.

In breve la storia: due ginecologi dell’ospedale “Papardo” hanno inscenato una discussione in merito alla gestione di una partoriente. Indecisi se procedere al parto naturale o al cesareo.
 
Le precarie condizioni di salute del piccolo sembrano essere dovute alla discussione fra i due ginecologi.
Il bambino, nato di oltre 4 Kg, si è posto in una posizione innaturale per il parto, incastrandosi per un breve periodo, ma senza più ricevere l’ossigeno al cervello e corre il rischio di seri danni cerebrali. Molto probabilmente si sarebbe potuto evitare il tutto con un cesareo già al suo arrivo in ospedale.
 
La discussione si è incentrata sulla malasanità e gli interessi economici. Sicuramente spesso si ricorre a cesarei non necessari, mentre è risaputo che il parto naturale è da preferire.
 
A me questa storia ha fatto riflettere su un altro argomento. Io sono stata (e sono) sempre una paladina del parto naturale e dell'allattamento materno. Ma mi sono chiesta se il "naturale" non stia diventando un'ossessione. 
 
Naturale è bello, ma bisogna essere realistici e considerare seriamente i rischi che si corrono quando si tenta il "naturale" a tutti i costi. Se ci sono dubbi che la procedura posso procurare danni alla salute dalla mamma o del bambino bisogna essere coscienti che determinate scelte possoo avere delle conseguenze che durano per la vita.

Il sogno di tante donne e di dare l'ultima spinta e abbracciare quel piccolo corpicino bagnato e caldo (è una sensazione indescrivibile), ma bisogna fare i conti con la realtà e rendersi conto che a volte è più sicuro sacrificare quei bellissimi minuti godersi un bimbo sano per tutto il resto della sua vita....

Non so cosa sia successo in questa storia, non conosco il pensiero dell'altro medico, non so se fa parte di coloro che cercano il più possibile di procedere con parti naturali: ma mi chiedo se i genitori siano stati informati di pro e contro e siano stati liberi di scegliere. 


Ciò che è successo è terribile, ma lo diventa ancora di più se non hanno avuto voce in capitolo o se hanno scelto nel modo sbagliato. Sono molto vicina a queste due genitori che hanno visto trasformare il sogno cullato per nove mesi in un terribile incubo e spero che il bimbo sia forte e sia in grado di riprendersi senza danni.

In cuor mio mi porto una lezione nuova che voglio riassumere con una frase del film "Baciami Ancora": "La vita non porta sempre le cose come noi le vogliamo"

1 commento:

  1. La notizia è imprecisa...
    Non è per la discussione in sé che ci sono stati ritardi, ma la procedura che è discutibile. A poco più di 40 settimane in alcuni ospedali si usa 'accelerare' i tempi con un'induzione, ma i rischi di un'induzione precoce ci sono e vengono taciuti. Se non ci fosse stata l'induzione, forse non ci sarebbe stato bisogno di un cesareo... Non è il naturale ad ogni costo, piuttosto la dignità della persona, la mamma e quella che nasce, prima di tutto. Nella nostra società c'è troppa fretta.

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